Siddhartha Gautama Buddha
Gautama Buddha testimoniato dalla terra
(Myanmar/Birmania, artigianato artistico)
Il principe Gautama Siddhārtha era figlio di Māyādevī e di Śuddhodana, re degli Śākya di Kapilavastu. A corte il giovane Siddhārtha conduceva una vita gioiosa e spensierata, sposò Yaśodharā, ed ebbe un figlio Rāhula. Uscendo dal palazzo, sua esclusiva dimora fino a quel momento, incontrò un vecchio, poi un malato e infine un morto. Questi incontri gli mostrarono che dalla sofferenza dell’esistenza non c’è fuga per nessuno, re o povero, santo o brigante, bambio o vecchio.
Incontrò infine un monaco mendicante e decise di lasciare il palazzo, abbandonando tutto ciò che aveva, per trovare un cammino spirituale che portasse alla liberazione dalla sofferenza. Per sei anni Siddhārtha si dedicò a un’estrema ascesi sulle rive del fiume Nairanjara; infine, non avendo ottenuto il frutto sperato, rinunciò a quelle pratiche e si sedette sotto l’albero della bodhi, a Bodhgaya, risoluto a non lasciarlo sino all’illuminazione.
Māra, il capo dei demoni, cercò di tentarlo con le tre passioni principali. Per attirarlo nell’ignoranza gli disse che suo padre era morto e che il regno era caduto in mano al cattivo Devadatta; per vincerlo con il desiderio, mandò femmine svergoniate a sedurlo; per sopraffarlo con l’odio, gli scatenò contro schiere di demoni, mostri e spiriti che erano le sue armate, ma niente di tutto questo turbò la sua contemplazione. Siddhārtha toccò allora la terra affinché essa testimoniasse la propria vittoria.
Quindi in questo momento, purificato da ogni oscuramento, ottenne il Risveglio, la conoscenza della vera condizione di tutti i fenomeni e divenne Buddha. Il Buddha si recò dunque nel parco dei cervi a Sarnath, nei pressi di Benares dove espose il primo insegnamento a beneficio degli esseri. Per mostrare agli esseri l’impermanenza di ogni fenomeno, dopo essersi gravemente ammalato, il Buddha si distese sul fianco destro e nella postura del leone manifestò il Parinirvāna.
Giovane Buddha "testimoniato dalla terra"
Statua di Buddha classica dalla Birmania, in marmo con tracce di colore. Chiaramente visibili due attributi di ogni statua del Buddha: l'Onnisapiente (il chakra superiore, conoscenza) e quello, che ascolta tutti e tutto (i lobi delle orecchie lunghe). Verniciato così come un punto rosso è il terzo attributo: il Veggente (il "terzo occhio" tra le sopracciglia). La bocca allegra indica il silenzioso, equilibrato e gioioso "risveglio" di Gautama Siddharta come il "Buddha".
Posizione del loto perfetto su un cuscino, la sinistra in posizione di meditazione, con il palmo verso l'alto. La destra che tocca la terra: questo è accaduto la notte prima del "risveglio", quando il Buddha fu tentato da un demone. Toccò il suolo e la terra ha testimoniato per lui e scacciò il demonio. Il gesto viene rivendicato per l'insegnamento della verità nel Buddismo.
La vita e il risveglio del Siddharta Gautama Buddha
Siddhartha Gautama è nato da una famiglia nobile degli Shakya, nel nord dell'India, ha avuto una educazione esemplare, era sposato con una bella moglie e aveva un figlio. Ha vissuto lussuosamente in un castello, dove il padre faceva raccogliere anche le foglie appassite da terra, in modo che a Gautama non venisse mai l'idea di morire. Ma a cavallo lontano dal palazzo Gautama incontrò un malato tremante dalla febbre, un vecchio fragile e un corteo funebre con il figlio morto di una vedova. Ora voleva venire a conoscenza di questa realtà della vita, altrimenti non potrebbe essere più felice.
Una notte lasciò il palazzo. Baciò un'ultima volta la moglie dormiente con il bambino e si ritirò nel bosco a due eremiti famosi. Egli meditò e digiunò sette anni, fino a quando hanno potuto guardare attraverso le sue costole. Poi andò via, perché non aveva trovato né riposo o soddisfazione. A 35 anni sotto l'albero "Bodhi" gli succedette il risveglio, che consiste nelle quattro verità e il Sentiero.
Ha iniziato una vita povera di predicatore e pellegrino, nella "via di mezzo" tra lusso e ascesi. Quando viaggiava si riunirono discepoli intorno a lui, ai quali dava un ordine preciso della vita nel Sangha. Parlava a persone di tutti i ceti sociali, davanti a re e contadini, bramani e paria, usurai e mendicanti, santi e rapinatori. Non conobbe distinzioni di sistemi di casta o differenze tra i gruppi sociali. La via che ha insegnato, era aperta a tutti gli uomini e le donne, che erano pronti a capirlo.
Il Dalai Lama per lungo tempo figurava come simbolo del Tibet e della popolazione religiosa buddhista di quella terra altissima così vicina al cielo. Lui stesso disse sempre di se, io sono un monaco semplice buddhista, non di più ma neanche di meno.
Buddha
e Gesù
Hanno molto in comune come fondatori religiosi Gesù di Nazaret e Gautama Buddha Shakyamuni. Provengono tutt'e due da una vecchia provata madre religione, hanno rifiutato molti concetti di essa o ulteriormente sviluppato. Decisivo è la loro visione umana e piuttosto laica della religione: si tratta sempre di un Dio misericordioso e al risveglio dal ciclo di sofferenza della esistenza, della vita.
In molti modi il cristianesimo e il buddismo sono diversi, così nessuna delle due religioni deve sparire per l'umanità (che si applica anche a tutte le altre grandi religioni!). Ma c'è molto di più che connette le due religioni grandi del mondo e potrebbe arricchire l'una l'altra.
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